Kingdom Hearts: una passione sconfinata

KingdomHearts Copertina

Ho iniziato la mia avventura in Kingdom Hearts quando avevo circa 7 anni, sulla prima PlayStation 2. Ricordo che lo comprò mia mamma e da subito la copertina mi fece innamorare. Mi innamorai di Sora e dei personaggi che vivono il mondo fantastico di Kingdom Hearts e tutt’oggi quel sentimento continua a vivere!

Final Fantasy e Mondo Disney, in un unico videogioco!

Partiamo da un presupposto, vi sto parlando solo del primo Kingdom Hearts, e non dell’intera saga, questo per due precisi motivi: il primo è che ancora non ho completato la mia avvenuta nel mondo di Sora, il secondo è che vorrei soffermarmi sul primo capitolo, quello che ha permesso a tutto di prendere vita.

Partiamo dalle basi: Kingdom Hearts nasce dall’idea di fondere l’Universo Disney a quello di Final Fantasy. Per la Square Enix è un periodo d’oro, Final Fantasy VII del 1997 e Final Fantasy VIII del 1999 sono amatissimi dai fan, su PlayStation 1 rappresentato il meglio del meglio per i giocatori che adorano il genere. E quindi perché non unirli ad un brand che da sempre funziona?

KingdomHearts Disney

La leggenda vuole che un dirigente Square Enix, all’epoca Square Soft, ed uno Disney si siano incrociati in un ascensore e da lì sia nata la collaborazione fra la software house giapponese e la casa d’animazione americana. Sicuramente è stata una sfida unire i due mondi, molto diversi fra loro, soprattutto a livello narrativo.

Kingdom Hearts è il mix perfetto fra i due mondi.

E così, Kingdom Hearts arrivò sugli scaffali di tutto il mondo nel 2002. Non ci è dato sapere se la leggenda nasconda un fondo di verità o meno, ma a me piace pensare che sia tutto reale. Parliamo di un videogioco fantastico e, spesso, le cose fantastiche nascono nei modi più semplici e banali! Come un incontro in ascensore!

KingdomHearts Sora

L’avventura di Sora unisce diversi elementi, passando dalla narrazione unica e particolarissima di Tetsuya Nomura, arrivando infine alla rivisitazione delle fiabe più amate della Disney. Infatti, nel primo capitolo, viviamo storie uniche, che ci permettono di affezionarci ancora di più ai personaggi Disney dei diversi mondi. E Sora (il cui nome in Giapponese significa “cielo”), in tutto ciò, è l’elemento perfetto che unisce tutto. Il mix “letale” fra cultura giapponese ed americana. L’eroe ideale. Un ragazzino con un grande cuore, pronto a tutto per ritrovare i suoi più grandi amici Kairi e Riku. Partirà per un lungo viaggio, attraverso mondi sconosciuti, donando a tutti una parte di sé.

KingdomHearts Kairi

Questo per me ha significato moltissimo. Intanto perché non parliamo di “un eroe fatto e finito”, ma di un ragazzino che fino al giorno prima pensava solamente a passare del tempo con il suo migliore amico e con l’amica per cui ha una cotta. Parliamo quindi di un perfetto chiunque, e questo mi ha incuriosita verso la storia. Purtroppo peró, la mia prima avventura con Kingdom Hearts non arrivò ad un lieto fine. Infatti finii per rimanere bloccata a vita nelle paludi de La Giungla Profonda. Vidi peró la fine quando la giocò mia mamma e da lì mi rimase l’eterna domanda “Ed ora?”. Eterna perché poi vendemmo la PlayStation, ed io finii per allontanarmi da questo mondo…

KingdomHearts Riku

Sora, Kairi e Riku: il trio perfetto!

Tuttavia, la mia avventura nel mondo di Kingdom Hearts non poteva finire così. Con l’acquisto della PlayStation 4 è stato naturale acquistare la Collection “The Story So Far“, dedicata all’intera saga di Kingdom Hearts (escluso il terzo capitolo e relativo DLC). Ho iniziato subito il mio viaggio e sebbene me lo stia godendo con molta calma (dopo circa un anno sono “solamente” a Kingdom Hearts 2), ogni volta è come tornare a casa.

KingdomHearts Fine

Incontrare nuovamente Sora, Kairi e Riku mi ha fatto capire perché tanto amassi questo videogioco. Perché non si ferma a questo. Ma ti entra nelle vene, ti ricorda di quanto siano importanti gli affetti attorno a te e di quanto tu sia importante per te stesso. Sora, senza il suo coraggio e senza il suo amore per Kairi e per Riku non concluderebbe mai niente. Grazie invece al continuo supporto di Paperino e Pippo, il giovane ragazzino ha finito per diventare un giovane adulto, nel terzo capitolo.

Entro la fine dell’anno è previsto un nuovo capitolo, Kingdom Hearts: Melody of Memory. Sarò sincera, a parte aver intravisto il gameplay, non ne sono niente. Tranne una cosa: devo terminare questo lungo viaggio per poterlo proseguire al più presto!

Sandrine The Gamer

In questo Blog si uniscono le mie passioni, così da creare un luogo unico nel suo genere! Videogiochi e Funko Pop si incontrano fra le righe che scrivo, mescolandosi a curiosità ed esperienze personali... ed ogni tanto anche a qualche news! Sempre con il mio stile, che mi rappresenta in ogni mio articolo!
The Gamer & the Cat è semplicemente questo, una Gamer ed il suo Gatto, sempre insieme in ogni avventura!

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